Mafia, chiesti due milioni di euro alla famiglia di Totò Riina per le spese del mantenimento in carcere del boss.
Si apre un nuovo caso giuridico in Italia dopo la richiesta dello Stato alla famiglia Riina. Stando a quanto emerso proprio nelle ultime ore, lo Stato avrebbe chiesto due milioni di euro alla famiglia del boss come risarcimento per le spese di mantenimento sostenute durante gli anni di detenzione.
Chiesti due milioni di euro alla famiglia di Totò Riina per le spese di mantenimento del boss durante gli anni di detenzione
Il procedimento – che ha scatenato le polemiche – sarebbe stato avviato dal carcere di Parma, ultimo istituto di penitenziario in cui è stato detenuto Totò Riina.
Le autorità avrebbero presentato alla famiglia Riina una cartella da due milioni di euro, i soldi spesi dall’istituto penitenziario per il mantenimento del boss durante gli anni di detenzione.
L’avvocato della famiglia Riina: “La legge esclude che il rimborso per le spese di mantenimento in carcere si estenda agli eredi del condannato”
La richiesta dello Stato ha diviso l’opinione pubblica e ha trovato la ferma opposizione da parte del legale della famiglia Riina che ha definito illegale la richiesta di soldi alla famiglia del boss defunto. Il nodo starebbe nel fatto che, leggi alla mano, le spese per il mantenimento di un detenuto non possono essere estese ai familiari-eredi.
“A noi sembra una boutade perché la legge esclude espressamente che il rimborso per le spese di mantenimento in carcere si estenda agli eredi del condannato. Perciò stiamo studiando bene la questione per vedere in che termini è“, ha fatto sapere Luca Ciaferoni, avvocato della famiglia Riina.